TRASFERIMENTO AUDIO DELLA COLONNA SONORA DI UN LUNGOMETRAGGIO DA SUPPORTO HOME VIDEO A SUPER 8 - PRINCIPI GENERALI

Capita sempre più spesso, in questo forum o incontrando appassionati di S/8, che si chiedano delucidazioni su come effettuare il trasferimento audio da un supporto video alla colonna magnetica di un film S/8, vuoi perché acquistato dal mercato estero, vuoi perché si desidera "rinfrescare" una colonna sonora italiana che risente degli anni o di un master audio non eccelso.

Premesso che ho cominciato quasi dieci anni fa a occuparmi di questa lavorazione, desidero condividere con tutti i forumisti alcune mie esperienze in merito.

La prima volta che mi sono accostato a questo compito, ero molto "timoroso": ricordavo perfettamente come da bambino, con il Cinemax e qualche amico volenteroso, registravo su musicassetta ipotetici doppiaggi dei filmini di Zorro e Tarzan, che si compravano muti nei grandi magazzini; durante la registrazione sembrava che tutto fosse filato liscio, ma in riproduzione l'audio andava regolarmente fuori sincrono, anche se film e nastro erano partiti perfettamente all'unisono e dal giusto "punto di attacco". Le provai tutte per superare questo problema, ma le limitate conoscenze dell'epoca mi impedirono di fare progressi, per cui rinunciai. Rimase, però, sempre una sorta di reverenziale timore per tutto ciò che attiene alla sincronizzazione fra fonti diverse. Per cui, quando mi accinsi a risonorizzare in italiano la mia copia di Star Wars acquistata dalla Derann, ero piuttosto titubante, malgrado il fatto che nel frattempo avessi scoperto da cosa dipendesse quel problema "primordiale": apparecchi funzionanti con motori diversi e/o distinti non possono restare in sincrono a meno che non esista un sistema di riferimento assoluto comune o un qualche tipo di collegamento meccanico (ingranaggi o cinghie dentate). Su questo sistema, per esempio, si basano i vari sistemi di sincronizzazione al quarzo: quando si dice che una cinepresa è quarzata, si dice, in sostanza, che al suo interno è presente un cristallo di quarzo che, con opportuni accorgimenti sconosciuti anche a me, è in grado di emettere una frequenza pilota di riferimento, che viene sfruttata dalla cinepresa e dal registratore audio, sia in ripresa/registrazione, sia in proiezione/riproduzione. Un proiettore, anche di altissima fascia, e un registratore a nastro (anche se a bobine aperte), non soddisfano questa condizione: i loro motori, anche se caratterizzati da bassissimi valori di wow & flutter (fluttuazioni di velocità), presto o tardi inizieranno a scostarsi dai regimi "ideali" che essi avevano al momento della registrazione, introducendo un certo grado di errore nella coerenza fra i due supporti; ciò è scontato che accada, l'unica variabile è quando si verificherà, e ciò dipende da vari fattori come la precisione intrinseca dei vari meccanismi di trascinamento, la sensibilità a scostamenti dalla tensione di rete ecc. ecc. Questo ragionamento, ovviamente, perde di significato appena si prendono in considerazione apparecchi quarzati, poiché la loro velocità di lavoro è sempre perfettamente coerente con se stessa, per cui nessuno dei due apparecchi si discosterà dai valori che ciascuno aveva durante la registrazione e conseguentemente, per la proprietà transitiva dell'uguaglianza, non si discosteranno neppure l'uno dall'altro. Mai.

Se, quindi, si dispone di un proiettore quarzato a 25 fps, come può essere il GS 1200 con un apposito accessorio (sync-box) da collegare alla presa ESS ("External Sync Socket), non si hanno problemi registrando l'audio su un lungometraggio partendo da una VHS o da un DVD: si trova il punto di sync iniziale (punto di attacco) su film e supporto video, li si fa partire insieme e poi li si lascia andare fino alla fine, mentre magari si prepara la cena o si fa una doccia; questo è possibile perché le sorgenti video sia analogiche sia digitali, sono da considerare intrinsecamente molto precise, proprio come se fossero quarzate: del resto per un VHS sarebbe impossibile leggere le tracce video della scansione elicoidale se il trascinamento del nastri in playback non fosse preciso al micron rispetto al trascinamento durante la registrazione. Ma in mancanza di un proiettore così, occorre procedere in modo molto diverso. Vediamo come.

La prima volta che feci questa operazione, fui tentato di fare un riversamento intermedio da VHS a musicassetta, con una piastra di alta qualità, in quanto in un registratore audio tradizionale, il passaggio da pausa di riproduzione a riproduzione è molto più breve che in un qualsiasi VHS: quel tempuscolo che il videonastro impiega per fornire il segnale audio al proiettore, è più che sufficiente per mandare a monte anche il sync iniziale, o per creare un vuoto di segnale. Poi, però, mi resi conto che in questo modo avrei avuto due apparecchi non quarzati (piastra audio e proiettore) a fronte di uno "quarzato" (videoregistratore), invece di un "non-quarzato" e di un "quarzato": in pratica, col passaggio aggiuntivo, avrei senz'altro introdotto una variabile in più che avrebbe reso le cose ancora più difficili da controllare. Così tornai indietro e mi imposi di usare il video come sorgente diretta, per poi subordinare il trascinamento del proiettore a quello del videonastro; e per ovviare al ritardo di pausa di cui sopra, lo quantificai sperimentalmente per poi compensarlo.

Per giunta, evitando il passaggio intermedio, avrei avuto anche un riferimento in più di tipo visivo, dato dal segnale video in uscita dal VCR, oltre al confronto, peraltro insufficiente, fra immagine proiettata e audio proveniente dal video. Insufficiente perché se chi fa questa operazione si accorge, grazie a immagine e suono, che le due macchine non sono più in sync, vuol dire che è già troppo tardi: l'operatore deve essere in grado di rilevare il minimo accenno di asincronia prima che il fruitore medio rischi di accorgersene, e per ottenere questo c'è un solo modo, se non si ha un proiettore quarzato in grado di marciare esattamente a 25 fps: tenere sotto controllo, accostandole, l'immagine proveniente dal nastro e quella della copia in pellicola, e osservarle con la coda dell'occhio, fissando un punto immaginario intermedio fra le due; in questo modo se proiettore e VCR non sono perfettamente in sync, si avrà una sorta di eco visiva abbastanza fastidiosa fra i due apparecchi (in certi casi può dare un vago senso di nausea), che si potrà compensare aumentando o diminuendo la velocità del proiettore, fino a far sparire questo ritardo o anticipo rispettivamente. Il bello è che non si sarebbe potuto rilevare questa discrepanza senza il confronto fianco a fianco delle due sorgenti, poiché con questa procedura il fuori sync viene rilevato molto prima di quanto farebbero occhi e orecchie se avessero a disposizione solo l'immagine della copia in pellicola e l'audio del VCR. Per cui, durante la successiva proiezione in pubblico, gli spettatori non si accorgeranno di nulla, anche perché prima si rileva lo scostamento immagine/suono, più facilmente lo si può correggere con un intervento molto "discreto" e quindi impercettibile, ossia senza apprezzabili variazioni nella tonalità dei suoni (pitch), dovute a variazioni di velocità durante la registrazione. Per far questo, ovviamente, oltre alla massima attenzione (non ci si può distrarre un attimo!), è necessaria anche una certa pratica, e sicuramente aiuta molto l'uso di un proiettore che sia comunque molto stabile come velocità (vedremo poi qualche esempio).

A me, però, piace andare un pochino oltre, e per questo al controllo visivo fianco a fianco, aggiungo un controllo che si può definire "stroboscopico", e che consiste in una telecamera con otturatore regolato a un millesimo di secondo, puntata esclusivamente sul rocchetto dentato posteriore del proiettore, che ovviamente deve funzionare col coprilampada asportato: in queste condizioni, se nel mirino vedo il rocchetto coi dentini che sembrano fermi (effetto strobo), il proiettore sta marciando esattamente a 25 fps: se sembrano muoversi, anche molto lentamente, in senso orario, il proiettore è un po' troppo veloce e nel giro di pochi minuti le immagini saranno in anticipo sui suoni; viceversa se i dentini sembrano spostarsi in senso antiorario.

Questo controllo aggiuntivo è utile soprattutto se il film da risonorizzare contiene inquadrature molto lunghe, poiché in questo caso il controllo fianco a fianco non funziona molto bene, dato che questo si basa proprio sulla sincronia negli stacchi di inquadratura. Pertanto all'inizio della operazione, regolo il proiettore il più vicino possibile alla cadenza ideale di 25 fps confrontando la contemporaneità negli stacchi fra film e video, poi mi baso maggiormente sul controllo stroboscopico: come un viaggio in aereo, la parte più difficile è il decollo dopodiché tutto è più tranquillo. Durante questa seconda fase, il controllo visivo fianco a fianco è più utile in caso ci fossero delle differenze fra le due versioni dovute a censura o ad accidenti vari. In questi casi è sempre necessario fermarsi, tornare indietro, capire in che punto si è verificato il problema, ritrovare il punto ideale di attacco sul VCR e ricominciare da lì.

SORGENTE
Premesso che è abbastanza arduo capire con un S/8 se l'audio registrato proviene da un DVD o da un VHS (purché stereo hi-fi!), ritengo comunque necessarie alcune precisazioni. Il sistema audio AFM a testina rotante dei VHS stereo è un sistema abbastanza imperfetto: finché la medesima macchina registra e poi riproduce ciò che ha registrato, la qualità audio è senz'altro ottima, per estensione in frequenza, distorsione, gamma dinamica e rapporto segnale/rumore; per di più il W&F è sotto la soglia di misurazione. Il problema nasce quando si chiede a un VHS stereo di leggere un nastro stereo registrato da un'altra macchina: in questo caso ci possono essere incompatibilità più o meno gravi, che vano da una sorta di instabilità "gorgogliante" dei toni medio-alti (specie urla di donna e cose simili), a un vero e proprio crepitio dovuto a un errore detto "rumore di commutazione". Poiché secondo me il S/8 non merita questo tipo di mortificazioni, consiglierei l'uso di una VHS come sorgente solo se la cassetta da usare è stata incisa sulla stessa macchina che si dovrà utilizzare; se si usa una cassetta presa al noleggio, il rischio che la compatibilità non sia totale è abbastanza elevato, senza contare che eventuali grinze del nastro creano scrosci sull'audio abbastanza gravi, e a volte anche lo sgancio del segnale audio AFM; in questo caso il VCR legge automaticamente la pista monofonica lineare la cui qualità è talmente bassa che la cosa non passa "inosservata" anche sulla pista del S/8. Purtroppo questi problemi sono alquanto probabili con le cassette prese a noleggio, considerata l'usura e l'incuria dell'utente medio. Per cui, in questi casi, è consigliabile l'uso del DVD, la cui unica controindicazione si ha nell'uso di dischetti multi layer (multistrato): a seconda della bontà del lettore, si potrebbero avere delle interruzioni o dei salti quando la macchina passa da uno strato all'altro, mandando il sync per aria. Sicuramente, però, le probabilità che questo avvenga sono molto inferiori rispetto al verificarsi dei problemi connessi al VHS. Comunque l'ideale sarebbe usare una Betacam (buh!…. buh!….).


APPARECCHI DI REGISTRAZIONE

Il primo dubbio è se scegliere un proiettore o una moviola tipo Goko RM 8008; a favore di questa c'è la grande praticità nel reperimento del punto di attacco e nell'inizio della registrazione (praticamente è come usare un registratore a bobine), oltre alla elevatissima qualità audio, ottenuta, fra l'altro, con le stesse testine in lega di silicio (sendust) utilizzate dal GS 1200; di contro la praticità d'uso risulta fortemente penalizzata dalla non eccelsa costanza nella velocità di trascinamento, che risente della quantità di pellicola presente su entrambe le bobine e quindi varia molto di più e molto più spesso di un buon proiettore. Certamente il controllo fine della velocità presente di serie serve proprio a compensare, ma il suo uso è alquanto scomodo poiché posizionato posteriormente (si rischia di interferire col movimento della bobina ricevente); è inoltre evidente che non è concepito per ritocchi frequenti, piccolo e scomodo com'è da azionare, anche per la vicinanza alla posizione ideale col click-stop corrispondente ai (teorici) 24 fps. Pertanto, dopo aver acquisito una certa esperienza, sono arrivato alla conclusione che questa moviola va usata solo quando il film da sonorizzare presenta dei tagli rispetto alla versione home-video: Die Hard 2 è uno di questi, con numerosi tagli "invisibili" nella normale visione del film, ma impossibili da gestire durante l'operazione di transfer audio, con un proiettore tradizionale. Inoltre le testine sono soggette a sporcarsi facilmente, specie con le copie Derann pistate in pasta, e a quel punto l'audio diventa un disastro. Infine, benché durissime, le testine stesse sono soggette a usura su questo apparecchio, più di quanto accada sull'Elmo, per via di un sistema di pressione un po' meno "dolce" del GS 1200.

A questo punto, se la copia da sonorizzare è "tranquilla", ossia perfettamente identica alla versione home-video e senza più di due o tre fotogrammi mancanti in ogni rullo, è consigliabile usare un proiettore. Requisiti essenziali: ottima qualità audio, basso rumore e ronzio, controllo manuale del livello di registrazione, costanza e precisione di trascinamento, ben lubrificato e con le testine e i pressori in ordine.
Fatte salve queste considerazioni, si deve optare per una macchina con motore a corrente continua controllato elettronicamente: praticamente tutti i proiettori giapponesi e alcuni europei (fra i quali il Bauer T 610). Rispondono a questa caratteristica. Il perché di questa scelta è che così si può facilmente variare la velocità quando si rende necessario, agendo su un potenziometro interno al proiettore, posto sulla scheda di controllo del motore. Volendo fare una cosa per bene, è possibile rimuovere quel potenziometro e sostituirlo con una versione maggiorata (purché dello stesso valore) da portare esternamente al proiettore, usando dei fili da saldare sulla scheda. Ne guadagneranno la praticità e anche la sicurezza, poiché si potrà fare a meno di tenere il coperchio posteriore sempre aperto.

Ma è anche possibile usare proiettori con motore a induzione (corrente alternata), purché siano proiettori Eumig della serie 900 o cloni della Revue. Con queste macchine, la regolazione della velocità è meccanica piuttosto che elettronica: sotto il pomello della variazione fra 18 fps 24 fps, c'è un dado di plastica che diventa visibile dopo aver rimosso il pomello stesso, semplicemente tirandolo via con forza. Muovendo questo dado, si ottengono piccolissime variazioni di velocità, sufficienti ad assicurare la precisione richiesta da questo lavoro; con una chiave esagonale si può rendere l'operazione decisamente comoda. Tuttavia, la costanza di trascinamento, pur rimarchevole, è meno elevata di un Bauer T610 e questo costringe a ritocchi un po' più frequenti della velocità.

Un'altra possibilità è data dallo Yelco Quartzmatic che come suggerisce il nome stesso, ha una velocità estremamente precisa; non avendolo, però, mai usato, non saprei dire con sicurezza se questo valga solo per i 24 fps o anche per i 25, per i quali la macchina può essere adattata mediante un potenziometro esterno.

Esaurite le varie possibilità di scelta, concludo con qualche raccomandazione operativa di tipo generico, valide in ogni caso. La prima è di mantenere il livello di registrazione non troppo alto, anche se sul VHS si vedono i peak meter sfondare con allegria la zona rossa: col S/8 questo è sconsigliabile in caso di rumori costanti come esplosioni, grida ecc., mentre è tollerabile per picchi momentanei. Purtroppo la gamma dinamica del S/8 è limitata intorno ai 45 massimo 50 dB contro i circa 90 delle sorgenti video. Per minimizzare il fruscio dovuto a un livello di registrazione non troppo alto, consiglio di pompare un po' di più i toni acuti, usando un equalizzatore a ottave, con la regolazione separata (e diversificata: la pista due richiede spesso un intervento un po' più generoso) per i due canali. In proiezione, attenuando un po' il controllo dei toni acuti, il fruscio sarà assolutamente sopportabile, col vantaggio che, rumori violenti e improvvisi della colonna sonora, non verranno sporcati dalla distorsione derivante da un eccesso di livello. La cosa è assolutamente tassativa con la Goko, che ha sì la regolazione manuale, ma è accoppiata a un limitatore automatico non disinseribile, che entra in azione inesorabilmente ogni volta che l'ago segna il raggiungimento della zona rossa degli strumenti di controllo. L'effetto che ne risulta è molto fastidioso, poiché si percepisce chiaramente una improvvisa e innaturale compressione del segnale. Quindi bisogna mantenersi bassi. Consigliabile anche l'interposizione di un mixer fra sorgente (ed eventuale equalizzatore) e proiettore o moviola: i controlli a cursori sono molto più pratici di quelli rotativi, ma soprattutto sono senz'altro più nuovi e con meno problemi di polveri, la quale, come è noto, può innescare degli scrosci molto violenti. Utili anche un paio di cuffie o di casse per effettuare il monitor.

A questo punto, se avete voglia di passare dalla teoria alla pratica, buon lavoro e buona fortuna, e fatemi sapere com'è andata.


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