REGISTRATION PRACTICE 32 DELLA S.M.P.T.E.

Grazie all'amico Ugo, durante una mia permanenza negli Usa di un paio d'anni addietro, sono riuscito a venire in possesso di quello che in tutta probabilità, è uno degli ultimi esemplari dell'RP 32 della S.M.P.T.E.
La "Society of Motion Picture and Television Engineers" è l'ente americano che si occupa della standardizzazione tecnica di tutto ciò che riguarda il mondo cinematografico, sia per la parte visiva sia per la parte sonora. Suo impegno statutario è di assicurare la standardizzazione delle varie attrezzature cine-video industriali. A questo fine rende disponibili vari supporti per tutti i formati (o quasi), intesi a testare e, se necessario, a tarare secondo specifiche tutto ciò che viene a contatto con una pellicola cinematografica. Ciò vale tanto per proiettori, quanto per stampatrici, lettori di magnetico e ottico e telecinema, stando a quanto riportato sul suo nutrito catalogo.
In particolare lo "R.P. 32" (Registration Practice 32) è l'ultima declinazione per il S/8 di un vero cavallo di battaglia della SMPTE: il test relativo alla misurazione della stabilità dei proiettori e della definizione dell'obiettivo.
Esso è costituito da una mira bianca su sfondo nero con varie forme geometriche.
Il rullo di pellicola, che viene consegnato su nucleo di 8 mm per una lunghezza di 400' (120 metri), è una pellicola che viene commercializzata come "camera original": significa che dopo l'esposizione (che non riesco a immaginare in quale cinepresa possa essere stata effettuta: probabilmente si tratta di un'attrezzatura specifica) e lo sviluppo, la pellicola non ha subito ulteriori trattamenti. Presumibilmente, la mira (nera su fondo bianco) viene filmata su pellicola colore invertibile ad alto contrasto, sviluppata, però, come negativa.
La S.M.P.T.E. garantisce il massimo rispetto delle infime tolleranze consentite dal S/8: il passo, il posizionamento della perforazione rispetto ai bordi e la costanza della larghezza della pellicola sono perfettamente rispondenti alle specifice tecniche: proiettando questo test con un priettore perfettamente in ordine, si apprezza, per esempio, l'assoluta costanza nello spessore dell'interlinea, cosa impossibile da ottennere con qualsiasi cinepresa tradizionale per il S/8.
Si tratta di un test che risponde essenzialmente a due scopi: evidenziare problemi di trascinamento relativi al gruppo otturatore/griffa (oscillazioni verticali e/o orizzontali) e misurare, anche solo empiricamente, la capacità risolvente dell'ottica di proiezione.

Per il primo scopo, l' RP 32 è dotato di vari rettangoli equidimensionali disposti a zig-zag su buona parte del fotogramma: imprecisioni di trascinamento dovute a usura dell'otturatore o a un non perfetto rientro della griffa in fase di risalita nel corridoio del film, provocano una sorta di scia del bianco dei rettangoli sul nero dello sfondo ("travelling ghost" = immagini fantasma). Infatti il bordo di questi rettangoli deve apparire assolutamente netto (ovviamente entro i limiti di contrasto permessi dall'ottica). Tre "margherite" disposte al centro del fotogramma (costituite da sottili cunei bianchi disposti in senso radiale e convergenti verso un punto centrale) aiutano, invece, a rilevare la bontà della stabilità laterale: infatti il centro di queste margherite risulta confuso (ma in maniera instabile) se la griffa, nel suo movimento verticale, introduce indesiderabili movimenti orizzontali, cosa tutt'altro che impossibile, dato che di fatto essa descrive un piccolissimo arco di circonferenza e quindi il punto di contatto fra perforazione e griffa prima del trascinamento è leggermente diverso fra il punto di contatto a trascinamento avvenuto. I guidapellicola elastici laterali presenti nel corridoio del pattino film hanno anche il compito di opporre una certa resistenza a questa forza laterale, dato che in molti proiettori, l'inserimento della griffa nei fori avviene un attimo prima della chiusura dell'otturatore, ma in quell'attimo la pellicola nel guidafilm presenta il medesimo posizionamento assunto quando la griffa aveva disimpegnato il foro precedente. Se le due cose variano oltre una certa tolleranza, ecco che l'impietoso SMPTE denuncia una sorta di tremore al centro di queste margherite, soprattutto in quella mediana, un po' più grande delle laterali. Il difetto si evidenzia ancora di più se si sfoca di poco l'immagine col pomello del proiettore, poiché i "circoli di confusione" dello sfocato si sovrappongono l'un l'altro in modo apparentemente più marcato e con un apparente dinamismo introdotto proprio da quest'azione di disturbo indesiderata da parte della griffa..

Queste margherite, comunque, servono anche per il secondo fine dell'RP 32, ossia la valutazione della risolvenza dell'ottica. Ovviamente più appaiono netti i contorni dei cunei in prossimità del centro, maggiore la risolvenza, anche se proprio grazie a questa pellicola test, ci si rende conto che la definizione è anche, seppur in misura minima, funzione indiretta del micromosso di cui sopra; infatti minore è il micromosso, maggiore sarà la definizione apparente. In effetti nulla di cui stupirsi, dato che anche in fotografia vale lo stesso principio, ma talvolta, in un cinepreoiettore si tende a trascurare quest'aspetto, ossia che la definizione complessiva dell'immagine è anche proporzionale alla "pulizia" di movimento con cui la pellicola viene trascinata. Oltre a ciò, questo secondo parametro si valuta con coppie di linee di spessore via via decrescente man mano che ci si sposta dal punto centrale del fotogramma, lungo le sue diagonali: in prossimità degli angoli è presente una mira relativa alla capacità di "risolvere" 80 righe per millimetro, valore vicinissimo al limite teorico di 100 linee/mm di cui è accreditato il S/8. Questa mira serve anche per verificare l'uniformità di fuoco dell'obiettivo.

Infine tutti gli elementi fin qui descritti sono racchiusi in un rettangolo che quasi coincide col bordo del quadruccio del proiettore: idealmente tutti i quattro lati dovrebbero essere appena visibili, se il posizionamento del fotogramma nel canale di scorrimento risponde agli standard.

L'uso di questa pellicola test può essere utile in diverse occasioni: acquistando un proiettore usato, per esempio, sarà in grado di evidenziare eventuali problemi che altrimenti diventano visibili solo dopo aver proiettato decine di tipologie di immagini, finché non si incappa in quella "critica" che scopre i difetti della macchina: non sempre infatti un'immagine media riesce a denunciare anomalie di un proiettore in prova. Con lo S.M.P.T.E. eventuali difetti di qualsiasi tipo, dalla stabilità meccanica a vibrazioni della griffa e imprecisioni di fuoco (magari per una deformazione del canale di scorrimento, non più parallelo al piano obiettivo ? grave!) diventano subito evidenti.
Inoltre può essere utile per vedere quale fra due o più proiettori produce l'immagine più stabile, definita e luminosa: basta montare mezzo metro di pellicola test ad anello (giuntando l'estremità iniziale con quella finale? attenzione a non creare "un'elica") e osservare con calma le immagini sullo schermo. Io l'ho fatto con tutti i miei proiettori e i risultati sono stati molto interessanti, talvolta sorprendenti.

Per chi volesse procurarsi un bobina di questa mira di prova, se ancora disponibile, potrà farlo contattando direttamente la SMPTE al seguente indirizzo:

595 W. Hartsdale Ave.
White Plains, NY 10607 USA

Telefono: 001 914 761 1100, fax: 001 914 761 3115
Sito web: www.smpte.org

Il costo dell'RP-32 era di 87 dollari, inclusa la consegna negli USA, due anni fa. Non è proprio economico, ma difficilmente si potrà avere bisogno di un rullo intero da 120 metri: di solito ne basta anche uno o meno montato ad anello, per cui è sempre possibile fare un ordine fra più amici e poi dividersi il rullo. Bisogna tener presente, però, anche il fatto che un vero purista possiede un anello per ciascun proiettore poiché alla lunga una certa macchina potrebbe scavare una piccola sede in ogni foro peculiare alla propria griffa e questo potrebbe inficiare il rendimento del test con altre macchine.


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